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Michela Marenco di Vini Marenco

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Vinitaly  2011 – Intervista a Marenco Michela di “Vini Marenco”

La storia della “Marenco” è fatta di passione e di vigne, di un legame con la terra ed il territorio che ha pochi eguali sulle colline dell’Alto Monferrato.

Come confermano le ricerche araldiche, da sempre la famiglia Marenco è dedita all’agricoltura, alla viticultura vera, quella che oggi come in passato richiede sudore e fatica, perchè le vigne migliori sono sempre le più difficili, come spesso succede per le cose belle della vita.

E’ stato Giuseppe Marenco a dare il via al processo di evoluzione dell’attività, passando dalla semplice attività di coltivazione e vendita dell’uva, alla impresa di trasformazione dell’uva stessa e quindi alla produzione e vendita del vino.

Affaciatosi sul mercato nei primi anni 50, intuì subito l’esigenza del consumatore più qualificato di conoscere le radici , la terra, i vitigni, i personaggi che sono all’origine di un vino.

A poco a poco ha affiancato alla piccola proprietà paterna, situata in valle Bagnario, zona vocatissima per la produzione del moscato, altre aziende agricole, altre “cascine” tutte in posizione altamente vocate del territorio strevese o dei comuni limitrofi, raggiungendo gli attuali 80 ettari, di cui 65 a vigneto.

Come uomo profondamente legato alle radici, ha voluto mantenere con l’aiuto di agronomi altamente specializzati, i sistemi di impianto e coltivazione più tradizionali, rispettando rigorosamente la normativa in fatto di trattamenti e rese per ettaro, con potature severe e diradamenti: strada difficile ma certamente in grado di favorire la produzione di uve qualitativamente eccellenti, raccolte esclusivamente a mano in modo da selezionare ancora i grappoli migliori e preservarne tutte le caratteristiche.

In questo modo si facilita il lavoro di chi deve procedere alla trasformazione dell’uva in vino e ciò avviene all’interno della cantina che, grazie a notevoli e recenti investimenti, si presenta attrezzata di macchinari modernissimi, tali da consentire all’enologo Marenco Patrizia di non lasciare nulla al caso, dalla pressatura soffice delle uve al controllo delle temperature di fermentazione all’affinamento dei vini , all’imbottigliamento , così da esaltare tutte le qualità del vino.

I risultati che la “MARENCO” sta ottenendo sul mercato interno, così come su quelli più lontani, come Usa, Giappone, Olanda, Germania, danno ragione a chi da sempre ha creduto che alla base del buon vino ci siano la terra e le uve di qualità.

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