La Scolca: la storia

La tenuta della Scolca era stata acquistata nel 1919 da Giovambattista Parodi, bisnonno dell’attuale proprietario Giorgio Soldati. Il nome dell’appezzamento derivava dall’antico toponimo Sfurca, e la cascina che vi sorgeva, segnata su tutte le carte dell’Istituto Geografico Militare, era stata una postazione di vedetta, come testimonia ancor oggi la torre che la sovrasta. La zona era infatti anticamente infestata dai briganti perché si trovava sul percorso della più importante fra le vie del sale che collegavano la Liguria alla pianura padana. Al momento dell’acquisto, il terreno era in parte coperto da boschi, in parte coltivato a grano. I primi vigneti vi furono impiantati dal figlio di G.B. Parodi, Alfredo, per ricavarne il vino di famiglia. Ma è stato il genero di Alfredo Parodi, Vittorio Soldati, cugino dello scrittore Mario, a rendersi conto per primo delle immense possibilità enologiche di quel terreno.

A Gavi, il Cortese fu impiantato per la prima volta oltre un secolo fa dal marchese Cambiaso nella sua tenuta, con lo scopo di produrre un vino di pregio per la tavola dei suoi ospiti. Il suo esempio fu presto imitato e la coltivazione del cortese cominciò a diffondersi in tutto il territorio di Gavi, finché quel bianco secco e robusto ma fresco e fruttato cominciò a essere messo in vendita, anche se la vinificazione dei bianchi con le conoscenze tecniche di allora, dava vini fragili, facili all’ossidazione, che si alteravano durante il trasporto.

Fu per questo che, appena le grandi marche vinicole piemontesi, prima la Cinzano e successivamente la Martini & Rossi, cominciarono a interessarsi al Cortese di Gavi, i produttori della zona abbandonarono ogni velleità di commercio e d’esportazione e scelsero la strada più facile: vendettero il loro vino, sfuso, alle grandi aziende che lo utilizzarono come base per lo spumante. E a questo destino il Gavi sarebbe stato condannato per sempre se nel secondo dopoguerra non fosse intervenuto un fatto nuovo, rivoluzionario : la creazione, alla Scolca, di un vino bianco moderno, profumato e gradevole, eppure di larghe e solide spalle, che si conquistò rapidamente una vastissima fama. E grazie a esso la Storia di Gavi ha cambiato pagina.

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